Loretta Loiacono

Loretta Loiacono. Testo critico di Anna Rita Delucca .Anno 2010 in occasione della presentazione della mostra personale dell’artista presso il Museo Magi 900 a Pieve di Cento (Bologna) “Dai vetri… alle matite…ai collages -1994-2009”. 08 /30 maggio 2010

Testo :
Il mio giudizio critico sull’opera di Loretta Loiacono è emerso analizzando la sua potente inventiva che fluttua alla spasmodica ricerca di orizzonti sempre nuovi, anche dal punto di vista del procedimento tecnico che è in perenne evoluzione come in perenne evoluzione è la vita stessa dell’artista.
Anni di studio, di sperimentazione, scanditi dall’alternanza tra fervida attività creativa e lunghi periodi di stasi trascorsi nella lenta e sofferta meditazione del proprio mondo interiore che sin dalla più giovane età culmina nella composizione poetica, non solo pittorica ma anche letteraria, da quando, ancora adolescente frequenta lo studio del padre Nicola Loiacono, affermato artista,che le insegna ad usare i colori a olio e gli acquerelli. presto però ogni vincolo viene reciso per cimentarsi autonomamente a perfezionare la tecnica del disegno da cui ottiene una linea pulita, chiara, precisa e ben definita che ella, di gran lunga, predilige. Nasce dunque la passione per la ritrattistica e lo studio dei grandi maestri della storia, come Leonardo ed Ingres,ma ancora una volta l’indomito istinto di ricerca la sospinge verso nuovi lidi fino a giungere, negli anni Novanta, alla sperimentazione di un nuovo linguaggio tramite l’uso del colore ottenuto con lo smalto: pastoso, luminoso, caldo, brillante, colato a rovescio sopra ad una liscia lastra di vetro, impreziosita da oro, argento, sabbie e frammenti di tessuto che pullulano di una rinnovata vitalità, immedesimati in un profondo legame con la magia della natura, dell’antico, della spiritualità, tutti elementi che riconducono la mente alle sgargianti vetrate delle cattedrali gotiche.
Filo conduttore di questa perenne evoluzione continua ad essere la passione per una spasmodica ricerca del proprio ‘io interiore’che conduce l’artista bolognese ad una ulteriore maturazione nel periodo successivo agli smalti, dopo aver affrontato una lunga sofferenza meditativa, oltre alla malattia, in cui la produzione di opere subisce un forte rallentamento per poi rifiorire impetuosamente ancora una volta in nuove creazioni realizzate, in questo caso, con le matite colorate dalle quali riesce ad ottenere tonalità luminose e delicate, pervase da una eterea spiritualità volumi rigonfi che fuoriescono dal quadro come fossero in rilievo, prospettive e proporzioni ordinate, ben definite che la Loiacono esegue direttamente, senza alcuna fase preparatoria ma solo con un lungo e paziente lavoro di tratteggio fatto d’infiniti, minuscoli segni colorati, disposti minuziosamente l’uno accanto all’altro, frutto di una quasi maniacale dedizione alla cura del dettaglio.
E’ l’esecuzione diretta, in effetti la vera peculiarità dell’artista, che nell’osservare le opere, non viene immediatamente percepita dallo spettatore, soprattutto in quelle realizzate con le matite anzi, proprio l’ordine compositivo, l’abbinamento delle tinte e l’armonia dell’insieme, fanno pensare ad un lavoro preparatorio precedente, lavoro che di fatto esiste ma è presente, tutto completo, solo nella mente dell’artista la quale lo trasferisce successivamente, di getto, nel quadro.
oggi questa ricerca artistica è giunta ormai ad una fase matura in cui l’istinto creativo, sciolto da ogni gravame culturale, si esprime in piena libertà e si concretizza in nuove composizioni realizzate con la tecnica del collage, utilizzando materiali di recupero come strappi di giornale o riviste, tranches di depliants e libri, tutti rigorosamente d’argomento artistico, che vengono assemblati secondo una percezione esclusivamente sensoriale nascente dal colpo d’occhio trasmessi da quegli stessi spezzoni d’immagine.
Il risultato è un quadro ancora una volta composto pur nella sua immediatezza visiva, istantaneo ma preciso e dettagliato nell’esprimere qualsiasi argomento stia a cuore all’artista, si tratti di una scena d’attualità o della pura rappresentazione di uno stato d’animo.
In tal modo emergono opere come “Women” o “Donna violata, non domata“, dalla tematica scottante, la serie di “Evening” o il provocatorio “Stop it“, dalle quali sorge una sempre più marcata sfida tra spirito e materia, una materia che per l’artista assume, evidentemente, il compito di strumento, di tramite per esprimere un mondo superiore alla realtà, a quella quotidianità opprimente lo spirito umano che contrariamente, proprio per sua natura, anela inevitabilmente alla perenne ricerca di un divino “perchè”.
Anna Rita Delucca ( Anno 2010) Copyright)
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*Ulteriore testo dedicato all’artista Loretta Loiacono scritto da Anna Rita Delucca è pubblicato sul catalogo “ARTE” Mondadori, N.40, anno 2014.

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