Davide Vito Monaco -Il colore dei sogni

Autodidatta,  ha iniziato a dipingere da pochi anni ma la sua grande passione per il colore  e la luce lo guida verso uno sviluppo tecnico in continua evoluzione   evidenziandone in tal modo le  doti naturali verso la pittura. Non è un caso  che la sua prima opera ,risalente al 2012 , porti il titolo di  “Big-bang Color” : è   il ‘magico’ inizio del suo percorso artistico , nato di getto, spontaneamente , senza necessità di elaborazioni e lo conserva  come  punto di riferimento  per la creazione di tutte   le  opere successive. Tale  istintivo  modus operandi richiama alla mente un testo   del grande cantautore  Vasco Rossi <<Le mie canzoni  nascono da sole, vengono  fuori  già con le parole>>.Esattamente alla stessa maniera  prende vita l’opera pittorica di Monaco. La tecnica compositiva del tutto personale, si realizza tramite l’uso di pennelli  spesso senza setole, trasformati in una sorta di ‘bastoncini spuntati’  con cui spalmare  colori vivi, corposi ed energici . In tal modo l’artista coglie quella  vitalità  ed essenza della natura a che non si può vedere ad occhio nudo ma che  ‘si sente’ attraverso  la consapevolezza dell’anima  e soprattutto attraverso la  SPERANZA ; del resto  egli stesso  afferma <<Per me l’arte è la fotografia dell’amore>> .La  grande  passione per la pittura macchiaiola ,  l’impressionismo francese  ma al tempo stesso  il cromatismo  libero ed emotivo  dei Fauves , si riscontra in molte delle sue opere come pure  si leggono le influenze dei suoi studi autodidattici  sui colori di Van Gogh , Gauguin  e (forse involontariamente )un certo  richiamo alla bidimensionalità dei Nabis ma  si  nota   anche una sorta di  spontaneità   naif  nell’apparente  semplicità della rappresentazione scenica che lo avvicina  ,in qualche  modo ,  allo stile di  Ligabue. Ancora un accostamento  si può indagare nella composizione pittorica di Davide Vito Monaco  ed è  al  ‘Pointillisme’ di  Seurat poiché   caratterizzato non tanto dalla scomposizione dei colori  in piccoli punti a sottolineare la divisione dei toni  quanto dall’uso di  pennellate più larghe distribuite in  una sorta di riquadri: l’opera  ‘Spiando l’anima’  ne costituisce un esaustivo esempio.

Anna Rita Delucca

(Copyright)

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