Gli Italiani sotto la Chiesa. Da S. Pietro a Mussolini

Gli Italiani sotto la Chiesa. Da S. Pietro a Mussolini
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Autore Giordano Bruno Guerri
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Edito da Le Scie. Arnoldo Mondadori Editore
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Anno 1992
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ISBN 88-04-36110-7
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Recensione

Spolverando la libreria, un vecchio testo, casualmente, è piombato a terra, di tutto peso! Il suo titolo, alquanto austero, ha sùbito attratto il mio occhio: “Gli Italiani sotto la Chiesa. Da S.Pietro a Mussolini”, di Giordano Bruno Guerri. Anno 1992!
L’ho raccolto e con circospezione, ho iniziato a sfogliare le prime pagine pensando, tra me e me: – Un testo del genere oggi sarà fuori tempo! -. La lettura scorrevole, però, mi spronava a proseguire e…. udite, udite! In poche ore me lo sono divorato !!! Trecentoventisette pagine !! Sarà la clausura epocale da Coronavirus che ci attanaglia in questo momento? Mah!
Sta di fatto che, contrariamente al mio iniziale pregiudizio, è stato davvero interessante riscoprire la vita del popolo italiano, raccontata in modo diverso rispetto ai soliti libri di storia. E pensare che i periodi affrontati dall’ autore sono vasti e carichi di eventi complessi ma fondamentali, per comprendere i difficili passaggi epocali che caratterizzarono la società del Bel Paese e il suo rapporto ambivalente con la Chiesa, a partire dall’ epoca della sua stessa fondazione fino a giungere alla dittatura mussoliniana. Lo scrittore fa un’analisi realistica, dichiaratamente laica e forse anche un po’ anticlericale (ma questa è solo una mia percezione, anzi, al contrario egli stesso, nell’ introduzione, scrive di non averne alcun intento) ma soprattutto, esamina gli eventi storici, i comportamenti di politici, papi, ecclesiastici, re e imperatori che si succedettero nel lunghissimo corso di questi secoli, con grande semplicità e chiarezza, senza omettere nulla di ciò che accadde, sia in positivo, sia in negativo, descrivendo lucidamente, quel che si progettò e realizzò nelle varie epoche, al punto da implicare quegli esiti storici e quelle conseguenze che, ancora oggi, noi del mondo contemporaneo, ci portiamo dietro, nella nostra civiltà .
L’autore, non risparmia nessuno e mette tutti davanti alle proprie responsabilità nei riguardi della storia, compreso il popolo, la gente comune e ritrae gli italiani -con tipici pregi e difetti- sia nel modo di relazionarsi tra loro, sia col resto del mondo, soprattutto nei rapporti con gli altri europei.
Un fatto che colpisce, leggendo questo testo piuttosto critico verso le classi sociali più abbienti e dominanti nel mondo, fino alla seconda guerra mondiale, è che vari nomi influenti, di tante epoche passate, risuonano, a volte, anche oggi, nella politica e nella società moderna.
Che avesse avuto davvero ragione il principe di Salina, nel celebre romanzo
Il Gattopardo”, quando sentenziò che tutto doveva cambiare affinchè potesse restare uguale?

A parte questi ‘minimi’ particolari, tornando al saggio di Guerri, il suo discorso storico abbraccia un periodo molto ampio in cui l’Italia visse sotto l’ala della Chiesa (un’ala più o meno protettiva a seconda dei momenti e degli accadimenti), con tutti gli annessi e i connessi che influenzarono un popolo il quale, nel bene e nel male, attraverso la cultura, i personaggi, l’ arte e il suo genio creativo, sempre si contraddistinse nel mondo.
Lo scrittore narra delle lotte intestine che il tempo trasportò fino a noi.
Il risultato di quelle lotte (tra i Comuni o tra i Guelfi e i Ghibellini) siamo proprio noi e siamo pure, una conseguenza della Riforma e della Controriforma, come dei tanti cambiamenti verificatisi in Europa mentre l’Italia si ostinava a rimanere fedele ad una staticità che, dopo l’unità nazionale divenne insostenibile.

Insomma, comunque la si pensi, leggere questo saggio, oggi, a distanza di quasi trent’anni dalla stesura, ci conferma, ancora una volta, che la modernità è sempre frutto dell’antichità. Conoscere i risvolti della storia di un paese è molto importante e malgrado dopo aver concluso la lettura, mi ritrovi a non convergere del tutto, col pensiero dell’autore che ci lascia afferrare, apertamente, il suo giudizio, mi resta (anzi si rafforza) la convinzione che la presenza della Chiesa cattolica, per quanto, spesso, incombente ed impegnativa, sia stata fondamentale, nei secoli, per tenere a bada certe velleità di conquista territoriale ed economica che, periodicamente, si avvicendarono tra forze di potere intestine e potenze straniere che, sempre, si rivolsero al territorio italiano con tanto interesse …e qualche volta, forse, troppo.
Anna Rita Delucca (05 maggio 2020)
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Giordano Bruno Guerri
(1992)

Giordano Bruno Guerri
Senese, classe 1950,laurea in Lettere all’Università Cattolica, scrittore, storico, studioso ha alle spalle importanti pubblicazioni sulla storia del XX secolo, tra cui un omaggio a Van Gogh, La mezza vita di Vincent van Gogh,1990.Giornalista e direttore editoriale per redazioni nazionali di spicco, i suoi libri sono stati tradotti in varie lingue

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